Come scegliere l’olio di CBD perfetto le proprie esigenze

Sono tantissime le persone che, tutti i giorni, cercano sul web informazioni in merito all’olio di CBD. Quando lo si chiama in causa, è doveroso rammentare che si tratta del prodotto più famoso derivante dal cannabidiolo, metabolita della cannabis (il più famoso dopo il THC). Negli ultimi tempi, la sua popolarità è cresciuta tantissimo. Ciò comporta l’esistenza di diversi interrogativi, come per esempio le domande relative a come scegliere il prodotto giusto.

Prima di entrare nel vivo della risposta, è doverosa una parentesi. Riflettere sulla scelta è fondamentale in quanto in commercio sono disponibili oli con diverse caratteristiche, delle quali parleremo meglio nelle prossime righe.

L’olio perfetto per chi è alla prima esperienza con il cannabidiolo

Quando si è alle primissime armi con il consumo di prodotti a base di cannabidiolo, è opportuno partire da concentrazioni molto basse. Sì, hai capito bene: l’olio di CBD prevede la presenza del principio attivo diluito. Nella sua forma pura, infatti, sarebbe difficilmente assimilabile dall’organismo.

Nelle situazioni in cui si prova per la prima volta il prodotto, è consigliabile mantenersi attorno a una concentrazione pari al 2,5%. Man mano che si monitorano le reazioni del corpo, si può valutare un incremento. Il motivo di questa accortezza è legato al fatto che, quando si chiama in causa l’olio di CBD, si inquadra un prodotto in grado di garantire un piacevole senso di relax. Anche se il cannabidiolo non ha effetti psicoattivi, per evitare che l’impatto sia eccessivo è il caso, come si suol dire, di partire con i piedi di piombo.

Olio di CBD a spettro completo vs olio di CBD isolato

Come già accennato, quando si parla dell’olio di cannabidiolo si apre un vero e proprio mondo. Questo significa, per forza di cose, chiamare in causa l’esistenza dell’olio di CBD a spettro completo e di quello isolato. Quali sono le differenze? Nel primo caso, si ha a che fare con un olio contenente tutti i cannabinoidi e gli attivi che si possono trovare nella canapa. Nel caso del CBD isolato, invece, si ha a che fare solo con il cannabidiolo puro.

Collegandosi al punto precedente, è chiaro che la prima alternativa è considerata la migliore. I motivi, oltre a quello ricordato nel primo punto di questo articolo, riguardano il fatto che, orientandosi verso l’olio di CBD a spettro completo, si ha a che fare con il cosiddetto effetto entourage. Grazie ad esso, i cannabinoidi e i terpeni, ossia le molecole volatili che conferiscono alla cannabis il suo peculiare aroma, si potenziano a vicenda.

L’importanza della qualità della canapa

Un criterio di scelta dell’olio di CBD riguarda la qualità della canapa. Nel momento in cui si decide di acquistare dell’olio di cannabidiolo, è il caso di focalizzarsi su prodotti che hanno alla base canapa coltivata biologicamente. L’assenza di pesticidi e prodotti di origine chimica non può che rendere il prodotto sicuro.

Olio di CBD o capsule?

L’olio non è l’unico modo per assumere il CBD. In commercio, infatti, esistono anche altri prodotti di riferimento, come per esempio le capsule. Anche se, al primo impatto, un’alternativa sembra uguale all’altra, le cose non stanno propriamente così. Nel caso dell’olio di cannabidiolo, infatti, il principio attivo risulta maggiormente biodisponibile.

Attenzione all’olio vettore

Il principio attivo dell’olio di CBD è diluito nel cosiddetto olio vettore. Anche in questo caso, è cruciale focalizzarsi sulla qualità. Entrando nel vivo delle alternative a cui fare riferimento, è il caso di chiamare in causa l’olio d’oliva, caratterizzato da importantissimi benefici antiossidanti nonché da un rischio estremamente basso di avere a che fare con delle allergie.

Metodo di estrazione

Concludiamo il nostro piccolo viaggio alla scoperta dei criteri di scelta dell’olio di CBD facendo presente il ruolo del metodo di estrazione e rammentando che l’optimum è il processo di estrazione con anidride carbonica pressurizzata.