Frattura del femore negli anziani: cause e conseguenze

La frattura del femore è un evento molto frequente fra gli anziani, e in particolare per il sesso femminile, poiché le donne, dopo la menopausa, hanno maggiori probabilità di essere colpite dall’osteoporosi.

Per questo sarebbe opportuno cercare di evitare il più possibile che si verifichi un episodio di frattura femore, provvedendo a controllare periodicamente la densità e facendosi seguire da un fisioterapista o da un fisiatra, per imparare a muoversi meglio, in maniera tale da prevenire le cadute.

Tuttavia, nonostante i vari accorgimenti, può comunque accadere che una persona anziana si rompa il femore, magari in circostanze banali ma con conseguenze sempre spiacevoli e talvolta anche gravi. Infatti, occorre tenere presente che una frattura di questo tipo riduce la mobilità e può portare all’allettamento, o comunque ad una notevole difficoltà di deambulazione.

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Le principali cause della frattura del femore

La densità ossea tende a diminuire con l’età, si tratta di un fenomeno fisiologico legato all’invecchiamento che nelle donne si verifica in una maniera più marcata, a causa dei cambiamenti ormonali che avvengono dopo la menopausa. Ciò significa che le ossa perdono di forza e di elasticità, e possono rompersi più facilmente.

Il femore è l’osso più lungo del corpo umano, oltre ad essere il più duro e resistente, proprio a causa del decremento della densità ossea, può arrivare a perdere di consistenza e a spezzarsi, soprattutto nella parte superiore, dove si articola all’anca.

Come ogni altra frattura, anche la frattura del femore può essere composta, ciò significa che le due parti dell’osso spezzato rimangono perfettamente a contatto, oppure scomposta, quando i due pezzi di osso si disallineano, rendendo più difficile sia il processo di rigenerazione naturale, sia l’intervento del chirurgo ortopedico.

A tale riguardo, è importante che l’intervento venga effettuato al più presto dopo la rottura, per evitare ulteriori complicazioni.

Nella maggior parte dei casi, il femore si rompe a seguito di una caduta, spesso anche di poco conto, che in normali condizioni non provocherebbe alcun danno: in realtà, sono le condizioni già precarie in cui si trova l’osso a provocare serie conseguenze per un incidente che diversamente sarebbe irrisorio.

Le conseguenze di una rottura del femore negli anziani

Le più gravi conseguenze di una frattura del femore sono gli eventuali danni ai tessuti nervosi, provocando sensazioni di dolore, formicolio, parestesia e perdita di forza, le infezioni, soprattutto per le fratture scomposte, e le difficoltà di rigenerazione dell’osso, con conseguente perdita, o riduzione, della mobilità.

Generalmente, la frattura del femore si tratta chirurgicamente, inserendo un elemento metallico, un chiodo o una placca, che favorisce il riallineamento e la ricongiunzione delle due parti di osso, oppure una protesi: la scelta della tecnica dipende dall’età del paziente, dalle condizioni in cui si trova e dal tipo di rottura.

Sia l’intervento che il decorso di solito non comportano particolari problemi, tuttavia, considerando che spesso si tratta di pazienti piuttosto anziani, esiste sempre il rischio di infezione dovuta anche alle scarse difese immunitarie, e di trombosi venosa. Se tutto va bene, il paziente riprende a muoversi quasi subito dopo l’intervento, per poi iniziare un programma di riabilitazione personalizzato.

Per favorire il comfort e l’igiene nei primi giorni di convalescenza e durante la riabilitazione, può essere utile ricorrere a presidi per l’incontinenza e prodotti per l’igiene personale di qualità.

Come prevenire il rischio di fratturare il femore

Abbiamo detto che spesso la frattura del femore è una conseguenza dell’osteoporosi: infatti spesso il paziente non rompe l’osso perché cade, ma al contrario cade perché la frattura si è già verificata, magari a causa di un piccolo inciampo.

Si consiglia quindi di eliminare, anche in casa, i pericoli di caduta, ad esempio i tappeti, e di cercare di mantenere una struttura fisica forte ed equilibrata, con una dieta nutriente, la ginnastica e le camminate.

Redazione primapagina.mo.it

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