Performance ambientali delle città: Modena maglia nera della Regione e 65^ in Italia
Nella classifica stilata da Legambiente sulle performance ambientali delle città capoluogo, Modena si posiziona al 65° posto, maglia nera in Emilia Romagna, dietro a Parma (2^), Bologna (10^), Rimini (16^), Reggio Emilia (24^), Ferrara (38^), Forlì (41^), Ravenna (44^) e Piacenza (58^).
La convinzione che si viva meglio nel centro urbano ricco, medio-piccolo e settentrionale, inizia a traballare, secondo l’ultimo rapporto di Legambiente sull’Ecosistema Urbano 2018, giunto alla venticinquesima edizione; smog, trasporti e gestione idrica, in Italia si procede a rilento.
Le città italiane del buon ecosistema urbano sono principalmente le città che spendono bene le proprie risorse, che si evolvono e pianificano le trasformazioni future, che non si accontentano dello scenario contemporaneo, che in uno o più ambiti producono ottime performance o raggiungono l’eccellenza. In Italia le città più virtuose sono Mantova, Parma, Bolzano, Trento e Cosenza. Tra le grandi città, male: Torino, Roma, Napoli, Palermo e Catania.
Si premiano le città che guardano al futuro sostenibile, alla gestione dei rifiuti, alla mobilità condivisa, al trattamento delle acque e al contenimento dello spreco, alle energie rinnovabili e a quelle città che ampliano gli spazi per i pedoni, come ha fatto Firenze estendendo la zona Ztl fino a farla diventare la più estesa d’Europa, o come i nostri cugini di Reggio Emilia che sono tra le maggiori città bike friendly insieme a Ferrara, Bolzano e Pesaro.
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A Modena serve sicuramente uno sforzo, un cambiamento per uscire dal passato che ha contaminato diverse città, che è ben strutturato e ha bisogno di essere sostenuto e agevolato. Alle amministrazioni locali viene richiesto molto più coraggio, molta più discontinuità e capacità di innovazione, ma nello stesso tempo è l’intero Paese che deve fare un investimento politico ed economico e mettere tra le priorità di governo un piano per traghettare le città, tutte insieme e non una alla volta, al di là delle secche. La questione è d’interesse collettivo, e non può essere lasciata alla buona volontà o alle capacità di un’amministrazione piuttosto di un’altra. Sono in aumento gli italiani che, per evadere da stress e smog cittadino, preferiscono dedicare le loro ferie a vacanze alternative, a contatto con la natura, come quelli proposti da Keeptheplanet, una ONG ambientalista nata per conservare la bellezza della natura.
Il presidente di Legambiente, Stefano Ciafani, si rivolge al governo: “Serve un governo delle città a livello nazionale. Non serve rispolverare, come 30 anni fa, il ministero delle Aree urbane, serve invece una politica governativa trasversale sulla riconversione ecologica delle città che guidi in modo sinergico le azioni dei vari dicasteri a vario titolo coinvolti, dall’Ambiente alle Infrastrutture, dalla Salute ai Trasporti, fino ad arrivare allo Sviluppo economico. Su alcuni fronti, come nel caso dei rifiuti e dell’economia circolare, le politiche ambientali nelle città migliorano anche in modo inaspettato, ma su moltissime altre città c’è ancora molto da fare. In molti casi, il cambio di rotta è stato imposto dall’Europa, come per Milano che ha inaugurato il suo primo depuratore quindici anni fa, o come nel caso di Roma che ha chiuso cinque anni fa la discarica di Malagrotta, questo solo grazie alle multe comunitarie. Quello che ci auguriamo è che in futuro non ci sia più bisogno di sanzioni o di condanne dalla Corte di Giustizia Europea, ma che si possa contare su una strategia nazionale all’avanguardia, come fatto ad esempio sulle leggi italiane per la lotta all’inquinamento da plastica, più volte copiate nella UE. Speriamo che questo possa avvenire non solo per le politiche urbane ma per tutte quelle ambientali del nostro Paese”.
Dello stesso avviso è anche Alberto Fiorillo, che insieme a Mirko Laurenti e Lorenzo Bono ha curato il report sull’Ecosistema Urbano 2018 di Legambiente, Fiorillo sottolinea: “Ci sono evidenti comportamenti dinamici di una parte dei centri urbani e una stasi altrettanto chiara in altri che ci porta a distinguere due specie distinte, due categorie opposte, diverse da quelle solite nord-sud, grandi-piccoli, ricchi-poveri. Da una parte città formica, laboriose, che non s’accontentano, dall’altra città cicala, che cantano future trasformazioni e in realtà assecondano la crisi ambientale urbana anziché cercare di correggerla. Insomma il cliché, valido in passato, del centro urbano medio-piccolo del nord come luogo predestinato alla qualità ambientale non è più universalmente valido Lo dimostrano i balzi avanti della metropoli Milano e della meridionale Cosenza. Non più liquidabili come singole eccezioni, dal momento che Ecosistema Urbano registra prestazioni positive anche a Oristano, Macerata e Pesaro”.
Sono proprio queste città cicala a rallentare una rapida e positiva evoluzione della qualità ambientale urbana. Infatti la sfida per migliorare lo stato di salute delle città italiane procede troppo a rilento e per di più è ancora affidata alla lungimiranza e alla buona volontà del sindaco di turno. Più in generale di fronte alle difficili sfide della lotta ai cambiamenti climatici, della riduzione di tutti gli impatti ambientali, della tutela della salute e della maggiore vivibilità delle città italiane, ancora non ci siamo.
Con questa edizione del report, Legambiente ha raccolto dati statistici sull’accessibilità dei capoluoghi in collaborazione con la Fondazione Serono. Una prima analisi, la prima anche per l’Italia, sarà pronta nei primi mesi del 2019 e speriamo diventi la base per stimolare la costruzione di città universalmente fruibili. Nella convinzione che una città attenta alle esigenze delle persone con esigenze speciali è una città migliore. Per tutti.
La CLASSIFICA FINALE ECOSISTEMA URBANO 2018
Pos. | Città | Pos. | Città | Pos. | Città | |||
1 | Mantova | 78,14% | 36 | Nuoro | 58,05% | 71 | Lecco | 48,13% |
2 | Parma | 76,83% | 37 | Vercelli | 57,97% | 72 | Foggia | 47,96% |
3 | Bolzano | 74,27% | 38 | Ferrara | 56,34% | 73 | Novara | 47,26% |
4 | Trento | 73,82% | 39 | Siena | 55,95% | 74 | Reggio Calabria | 46,30% |
5 | Cosenza | 71,42% | 40 | Benevento | 55,91% | 75 | Pescara | 46,12% |
6 | Pordenone | 71,06% | 41 | Forlì | 55,58% | 76 | Avellino | 45,81% |
7 | Belluno | 68,94% | 42 | Catanzaro | 55,38% | 77 | Campobasso | 45,30% |
8 | Treviso | 68,56% | 43 | Cuneo | 55,29% | 78 | Torino | 45,27% |
9 | Macerata | 67,85% | 44 | Ravenna | 55,14% | 79 | Grosseto | 45,13% |
10 | Bologna | 67,01% | 45 | Cagliari | 54,85% | 80 | Bari | 44,84% |
11 | Verbania | 66,97% | 46 | Arezzo | 54,65% | 81 | Caltanissetta | 44,67% |
12 | La Spezia | 65,37% | 47 | Terni | 54,56% | 82 | Taranto | 44,14% |
13 | Oristano | 65,25% | 48 | L’Aquila | 54,08% | 83 | Enna | 44,11% |
14 | Venezia | 65,21% | 49 | Vicenza | 53,89% | 84 | Messina | 43,60% |
15 | Biella | 64,54% | 50 | Pavia | 53,58% | 85 | Pistoia | 43,08% |
16 | Rimini | 64,27% | 51 | Padova | 52,97% | 86 | Ragusa | 42,47% |
17 | Pesaro | 63,81% | 52 | Livorno | 52,65% | 87 | Roma | 42,38% |
18 | Bergamo | 62,19% | 53 | Asti | 51,94% | 88 | Rovigo | 42,36% |
19 | Udine | 62,03% | 54 | Salerno | 51,47% | 89 | Napoli | 42,13% |
20 | Teramo | 61,94% | 55 | Varese | 51,46% | 90 | Imperia | 42,03% |
21 | Savona | 61,64% | 56 | Isernia | 51,42% | 91 | Matera | 41,46% |
22 | Cremona | 61,60% | 57 | Caserta | 51,18% | 92 | Crotone | 40,62% |
23 | Milano | 60,95% | 58 | Piacenza | 51,06% | 93 | Potenza | 40,14% |
24 | Reggio Emilia | 60,70% | 59 | Sassari | 51,00% | 94 | Alessandria | 39,95% |
25 | Sondrio | 59,82% | 60 | Viterbo | 50,99% | 95 | Latina | 38,02% |
26 | Pisa | 59,75% | 61 | Rieti | 50,36% | 96 | Vibo Valentia | 37,51% |
27 | Lucca | 59,50% | 62 | Como | 50,08% | 97 | Trapani | 37,00% |
28 | Perugia | 59,34% | 63 | Lecce | 50,05% | 98 | Monza | 36,77% |
29 | Trieste | 59,26% | 64 | Chieti | 49,88% | 99 | Siracusa | 35,08% |
30 | Gorizia | 58,83% | 65 | Modena | 49,85% | 100 | Palermo | 34,93% |
31 | Brescia | 58,66% | 66 | Prato | 49,47% | 101 | Frosinone | 33,95% |
32 | Aosta | 58,54% | 67 | Verona | 48,74% | 102 | Massa | 33,85% |
33 | Firenze | 58,53% | 68 | Ascoli Piceno | 48,45% | 103 | Agrigento | 33,67% |
34 | Ancona | 58,47% | 69 | Genova | 48,42% | 104 | Catania | 30,88% |
35 | Lodi | 58,08% | 70 | Brindisi | 48,39% |
Fonte: Legambiente, Ecosistema Urbano (Comuni, dati 2017) – Elaborazione: Ambiente Italia